SPETTACOLO TEATRALEAL MURO
I fucilati delle “Casermette” di RIVOLI
atto unico di Roberto ZUNINO
Musiche originali di Valerio IACCIO
Ricerca documenti e supervisione Alberto FARINA
con
Lia LOPOMO
Luca BIANCO
Riccardo ZACCHERO
Stefano BOSCOLO
Valerio IACCIO
Roberto ZUNINO
Regia: Roberto ZUNINO
Luci audio e video: Riccardo MARROCCO
Il progetto
L’idea ci è nata quando, terminato il lavoro di ricerca per l’allestimento delle “SALE DELLA MEMORIA” della Caserma “M. Ceccaroni di Rivoli, ci siamo ritrovati con molto materiale fornito direttamente dai famigliari dei partigiani fucilati: documenti, testimonianze, notizie sulla loro vita, fotografie e addirittura lettere inedite scritte poco prima della fucilazione.
Da qui la volontà di proseguire il lavoro e di realizzare uno “spettacolo” da presentare ai ragazzi delle scuole ed alla cittadinanza, che rappresenti uno spaccato di quegli eventi. Siamo infatti convinti che il teatro sia il più efficace mezzo di divulgazione per avvicinarsi ad un pubblico giovane e non più giovane, ottenerne l’attenzione e lasciarne traccia nella loro memoria.
L’obiettivo è far rivivere attraverso letture e piccole drammatizzazioni teatrali una parte della storia della Resistenza ed in particolare gli episodi delle “Casermette di Rivoli” e l’esecuzione dei partigiani ricordati nelle celle della caserma da poco riportate allo stato dei fatti. Un apposito testo che tratteggerà una situazione generale all’interno della quale si muoveranno le biografie e le testimonianze in nostro possesso.
Dopo L’8 settembre appunto, quella di Rivoli come tutte le caserme del nord Italia, conosce lo sbando e il successivo asservimento al nuovo regime della Repubblica di Salò: quella che era una caserma per la preparazione e partenza delle truppe italiane impegnate al fronte, diventa teatro di episodi di sangue tra connazionali, con l’epilogo delle fucilazioni del 1945.
E’ la storia della nostra nazione, narrata attraverso le storie di persone comuni divenute loro malgrado esempio di quanto è stato dopo l’8 settembre.
Tutto questo viene fuori dalle biografie dei giovani uccisi alle Casermette: le loro vite si intrecciano in quei giorni in quei pochi metri quadri descrivendo esattamente i fatti antecedenti alla Liberazione.